Il re della dieta Mediterranea, l’olio extravergine d’oliva, si prende una altra medaglia per i suoi benefici nella lotta al diabete.
A stabilirlo è uno studio dei ricercatori della Società italiana di diabetologia (Sid) pubblicato su ‘Diabetes Care’, la rivista dei diabetologi americani.
Secondo la ricerca l’olio extravergine d’oliva riduce le impennate della glicemia dopo i pasti e può dunque contribuire a proteggere dalle complicanze cardiovascolari e microvascolari del diabete.
Utilizzare, condire o cucinare gli alimenti con olio d’oliva aiuta a contenere i picchi della glicemia dopo i pasti nelle persone con diabete di tipo 1.
Lo studio è stato condotto da ricercatori italiani i quali hanno rilevato che nell’ambito dei pasti ad alto indice glicemico, l’aggiunta di olio extravergine d’oliva attenuava il picco di glicemia post-prandiale osservato sia con il pasto con burro che con quello a basso contenuto di grassi.
Gli effetti benefici
Gli effetti benefici dell’olio extravergine d’oliva sui fattori di rischio cardiovascolare, e in particolare sui livelli di colesterolo, sulla pressione arteriosa, sull’accumulo di grassi nel fegato, sull’utilizzazione del glucosio a livello muscolare dipendono principalmente dal tipo di grassi in esso contenuti, in gran parte insaturi, a differenza di quelli contenuti nel burro, nella panna, nei formaggi e nelle carni grasse che sono prevalentemente saturi. Tuttavia, l’olio extravergine di oliva contiene anche altri composti bioattivi, quali i polifenoli, che sono sostanze con elevato potere antiossidante che aiutano a prevenire l’arteriosclerosi e contribuiscono ai molteplici effetti salutari dell’olio extravergine di oliva, incluso il buon controllo della glicemia dopo i pasti.
Pertanto uno o due cucchiai di olio extravergine di oliva ai pasti – senza esagerare in quanto anch’esso, come tutti i grassi, è altamente energetico – possono aiutare a moderare la glicemia senza dover limitare eccessivamente gli alimenti che contengono carboidrati, anche quelli come pane, riso, polenta e patate che hanno un indice glicemico più elevato”.
Fonte: adnkronos.com
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