Da bambini attendevamo con gioia quel momento in cui ancora una volta saremmo saliti in piedi sulla sedia e, mandata giù l’emozione, avremmo recitato la nostra poesia davanti a quella folla di gente composta dalla nostra famiglia. Genitori, nonni, fratelli, cugini, zii, prozii, procugini e chi più ne ha più ne metta: una tavolata di 30 persone riunitesi per festeggiare insieme, è questa la magia del Natale in Puglia!
Naturalmente i preparativi avevano inizio già dal giorno dell’Immacolata, quando l’odore dei tradizionali panzerotti fritti accompagnava l’addobbo dell’albero e l’allestimento del presepe, operazioni che vedevano il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutti i componenti della famiglia. Da quel momento in poi e per i giorni a seguire, ogni gesto era compiuto nell’attesa del grande giorno, ogni sforzo volto alla preparazione delle specialità della tradizione pugliese: castagnelle, occhi di Santa Lucia, dolci di pasta di mandorla, meglio conosciuta come “pasta reale”, e la regina indiscussa: la cartellata al vincotto.
Si proseguiva con l’acquisto dei prodotti alimentari della cucina barese riservati al grande cenone della Vigilia di Natale: frutti di mare crudi, baccalà fritto, capitone ed anguilla da mangiare arrostiti e con spaghetti al sugo preparati con la salsa fatta in casa. A completare la tavola gli immancabili “Sopatàuue”: verdura fresca, cicorie, finocchi, sedano, sottolii di carciofi, lampascioni, pomodori secchi e melanzane da accompagnare rigorosamente con un ottimo primitivo di Manduria. L’atmosfera calda e soffusa, il rosso delle candele accese perso nei riflessi verdolini della tipica Verdeca dai sentori erbacei.
E sì, perché il vero giorno di festa era proprio la Vigilia. Si attendeva la nascita di Gesù Bambino e l’arrivo di Babbo Natale e la gioia era nell’attesa trascorsa con i propri cari in un susseguirsi di pietanze gustose, odori, sapori, tradizioni e giochi tutti nostrani.
Lo sappiamo bene: questo Natale 2020 saprà di nostalgia. Mancherà lo zio che si traveste da Babbo Natale e l’emozione negli occhi dei più piccoli al suo arrivo. Mancherà il cugino che vive in Inghilterra e che non potrà rientrare e ancor più sarà lui stesso a sentire la mancanza delle feste in Puglia. Eppure, questo Natale sarà unico: accomunati dalla stessa condizione ed uniti da un forte senso di collettività, sarà nostro dovere custodire più che mai le tradizioni della nostra terra, considerare ogni piccolo dono non come un mero regalo natalizio che si è “obbligati” a fare, ma come la carezza o l’abbraccio che non ci è concesso dare e che vorremmo porgere ai nostri cari. Continuiamo a coltivare l’attesa, col calore e l’entusiasmo che ci contraddistinguono. Prima o poi Babbo Natale tornerà e ci porterà in dono il ritorno alla serenità che tutti meritiamo. Allora forse anche lo sguardo di noi adulti si riempirà di emozione come quando eravamo bambini.