“Abbiamo preso i pomodori, oggi pomeriggio li scegliamo.”
Con questa frase, solitamente a inizi agosto, iniziava ufficialmente il periodo della salsa giù al Sud, tra i momenti più attesi e belli dell’anno, per adulti e bambini, sicuramente più per questi ultimi.
Nulla veniva lasciato al caso: i pomodori dovevano essere i migliori. Si selezionava il venditore di fiducia, con il suo camioncino pieno dell’ultimo raccolto; si stabiliva, a occhio e croce, il quantitativo da produrre e poi si riuniva la famiglia per mettersi a lavoro.
La campagna o la casa più grande diventavano allora come piccoli laboratori, con ritmi di lavoro serrati e sorriso e divertimento costanti, soprattutto grazie ai più piccoli.
Per tenerli un po’ a bada, le mamme li chiamavano a raccolta nelle fasi di lavoro più semplici: togliere il picciolo ai pomodori e selezionare i migliori, spingerli, dopo bolliti, nel passapomodoro e in alcuni casi, se la manovella non era abbastanza “forte”, anche girarla.
La salsa diventava un gioco, un momento in cui sentirsi grandi tra zii e cugini di ogni età, ma soprattutto esageratamente spensierati e felici.
Quelle sensazioni, quelle immagini e i profumi sono ricordi incancellabili: la mamma con il grembiule che girava la salsa per evitare si formassero dei grumi, l’accuratezza con cui quelle mani, delicate ma forti, sistemavano le bottiglie nelle cassette di legno. E poi, come uno stacco cinematografico, quella stessa bottiglia ricompare ora, in cucina, accanto ai fornelli.
Clop! Il tappo si apre e il profumo, senza accorgertene, ti entra nelle narici e ti evoca una visione: una corsa tra le vasche di pomodori, in calzoncini, il pranzo tutti insieme con la salsa appena fatta e la mamma che ti prepara il piatto con tanta cacioricotta, come piace a te.
Torni alla realtà: i tuoi occhi stanno fissando la scritta “Sapori di casa” sulla bottiglia della passata di pomodoro, pronta a diventare il condimento del tuo piatto fatto in casa, lontano da Casa. “Come una volta”, continui a leggere. E mentre prepari il tuo primo, giri il sugo e lo assaggi come fosse una colata preziosa, pensi solo a una cosa:
“Proprio COME MAMMA L’HA FATTO”.